Lestizza (UD), 23 Gennaio 2022


...l'entrata al paese e la Piazza San Biagio con la sua chiesetta...

...mentre la parrocchiale di San Giacomo Maggiore si trova in un luogo più appartato...

Santa Messa
Presieduta da S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato
per il benvenuto al nuovo vicario parrocchiale Don Chawki Raffoul  



CANTO DI APERTURA



IL SALUTO DI DON CHAWKI



BENVENUTO DELL'ARCIVESCOVO


...immagini alle letture e alle preghiere dei fedeli...


...Mons. Andrea Bruno Mazzocato all'omelia...

...con riprese dal fondo...



...dalla liturgia eucaristica al Padre Nostro...


CANTO ALLA COMUNIONE


        
INTERVENTO FINALE DEL SINDACO E DELL'ARCIVESCOVO

 

Da font de mê anime o gjolt, o esulti,
il miôr, de mê musiche a Diu lu cjanti
che ancje se picule s'impense di me:
da font de mê anime cjantin al gran Re!

O jeri tant puare e mi à preferide,
parceche plui libare in cûr mi à cjatade
par chest ogni anime mi benedirà:
o jeri tant puare e Diu mi cjalà.

Il plen di supierbie Idiu lu savolte,
il grant in te storie da l'alt lu dismonte,
ma il debul al sacie di ogni bontât:
il plen di supierbie al sbasse il so cjâf.

Gno popul, consoliti, che no ti bandone,
che lui di difinditi ti à fat la promesse;
la fuarce dai debui e reste in Jahvè:
gno popul, consoliti, che Diu l'è cun te!

LESTIZZA. Domenica 23 la Messa con l’Arcivescovo per l’inizio del ministero del vicario parrocchiale
don
Chawki Raffoul anche a Nespoledo e Villacaccia «Originario del Libano, qui per mano della Provvidenza»
(Monika Pascolo - La Vita Cattolica)

          Campane a festa domenica 23 gennaio nelle comunità di Lestizza, Nespoledo e Villacaccia. Nella chiesa del capoluogo, infatti, con inizio alle 11.15, l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, presiederà la celebrazione per l’inizio ufficiale del ministero del nuovo vicario parrocchiale, don Chawki Raffoul. Originario del Libano, dove è nato nel 1964, ordinato sacerdote il 14 agosto 1992, prima di arrivare in Friuli don Raffoul ha studiato per un periodo a Roma e, in seguito, anche in Francia dove, all’Università di Parigi “La Sorbona” ha conseguito un dottorato in pedagogia. Dal 6 novembre vive nella canonica di Villacaccia e dopo appena qualche giorno dal suo arrivo ha già iniziato il servizio pastorale nelle tre comunità di cui è amministratore parrocchiale don Roberto Rinaldo (subentrato al parroco don Adriano Piticco).
          Ma prima di novembre, don Raffoul già conosceva il Friuli. La sorella, insieme alla famiglia (il sacerdote ha un nipote di 26 anni al quale è legatissimo), vive infatti a Palmanova, dove ogni anno lui veniva in visita, tanto che aveva anche conosciuto personalmente il vescovo di allora, mons. Pietro Brollo. E si trovava proprio a casa della sorella quando, il 3 febbraio 2021, ha ricevuto la telefonata che gli avrebbe poi aperto le porte delle tre piccole comunità friulane. «Attorno alle 7.45 stavo ancora facendo colazione – ricorda sorridendo –; squilla il cellulare e all’altro capo sento dire: “Sono il Papa, dove sei adesso?”».
          Ancora oggi trattiene a stento l’emozione mentre descrive quel momento. «Qualche settimana prima, il 27 dicembre, ero stato io a scrivere una lettera al Santo Padre. Avevo potuto constatare in Italia il grande bisogno di sacerdoti e per questo avevo dato la mia disponibilità. Ho risposto a Papa Francesco che mi trovavo vicino a Udine. Lui immediatamente, nominando l’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato, mi ha chiesto di andare a Roma, per un colloquio». L’appuntamento era fissato per il 6 febbraio. La chiacchierata col Santo Padre è durata 35 minuti. «Mi ha detto vai da mons. Mazzocato che sarà contento della tua collaborazione».
         Così è stato e già da qualche mese don Raffoul ha iniziato a integrarsi nelle tre comunità del Medio Friuli. «Abbiamo iniziato a conoscerci e da subito, felici del mio arrivo, i parrocchiani mi hanno accolto con molta generosità e spesso mi commuovo per la premura nei miei confronti – sono le sue parole –; c’è anche chi mi chiama per sapere se ho mangiato, se ho tutto quello di cui ho bisogno. Sono bei gesti e io posso dire di sentirmi già uno di loro». Ora, dunque, prosegue l’impegno che, afferma il sacerdote, «sarà portato avanti da me con carità e amore. Ho già detto loro che il nostro cammino insieme potrà contare su passi sicuri con la grazia del Signore e se mi capiterà di sbagliare desidero che mi correggano. Pian piano cresceremo insieme e con il dialogo cercheremo di superare le difficoltà, ma sempre puntando il timone della nostra vita su Gesù Cristo, vera speranza, perché se non c’è Lui dentro a ogni cosa che facciamo, tutto diventa vago e inutile».
          Nel frattempo, racconta il sacerdote, si sta pure impegnando per il conseguimento della patente. «È uno dei prossimi obiettivi perché vivendo in piccoli paesi, separati uno dall’altro, mi consentirebbe di spostarmi in tutta libertà da una comunità all’altra». Mentre, ammette, cresce l’emozione per domenica 23 gennaio. «Sono commosso per l’arrivo dell’Arcivescovo e sono convinto che gli stessi sentimenti di gioia li stiano vivendo anche i parrocchiani».

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